Come ottenere un finanziamento aziendale con Transizione 4.0

By: Carmine Roca0 commenti

Il Piano Transizione 4.0 è un progetto di crescita avallato dal Ministero dello Sviluppo Economico, volto a favorire l’innovazione e gli investimenti in materia di sostenibilità. Consiste in un credito d’imposta che può essere ottenuto da imprese italiane di qualsiasi forma e dimensione (eccetto quelle che hanno in corso procedure concorsuali e che non sono in regola con il pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali) per investimenti in:

  • Beni strumentali;
  • Ricerca, sviluppo, innovazione e design;
  • Formazione 4.0.

Beni strumentali

L’incentivo si rivolge alle imprese che desiderano investire in nuovi beni strumentali, sia materiali che immateriali, collegati alla trasformazione sia tecnologica che digitale dei processi produttivi. L’accesso all’agevolazione è consentito alle imprese le cui strutture produttive sono site in Italia.

Per il 2022, lo Stato riconosce per l’acquisto di beni strumentali materiali tecnologicamente avanzati un credito d’imposta così suddiviso:

  • 40% del costo, per investimento fino ad un massimo di 2,5 milioni di euro;
  • 20% del costo per investimenti che superano i 2,5 milioni di euro e fino al limite complessivo di costi ammissibili, pari a 10 milioni di euro;
  • 10% del costo per investimenti fino a 10 milioni di euro e fino al limite complessivo di costi ammissibili, pari a 20 milioni di euro.

Se l’investimento riguarda beni strumentali immateriali tecnologicamente avanzati, il credito d’imposta è del 20%, nel rispetto del limite massimo dei costi ammissibili, stabilito in 1 milione di euro. Possono rientrare nell’agevolazione anche le spese per servizi legati all’acquisto di soluzioni di cloud computing.

Ricerca, sviluppo, innovazione e design

Per le attività di ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale in campo scientifico e tecnologico, lo Stato riconosce un credito d’imposta del 20% delle spese agevolabili, nel rispetto del limite massimo di 4 milioni di euro.

Per le attività di innovazione tecnologica la cui finalità è legata alla realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi o sostanzialmente migliorati, si può ottenere un credito d’imposta del 10% delle spese agevolabili nel limite massimo di 2 milioni di euro.

Se, invece, l’investimento nell’attività innovativa a livello tecnologico ha lo scopo di raggiungere un obiettivo di trasformazione dei processi aziendali, in base a quanto stabilito dai principi dell’economia circolare o del paradigma 4.0, il credito d’imposta sale al 15% delle spese ammissibili, nel limite massimo di 2 milioni di euro.

Per le attività di design e ideazione estetica, vi è la possibilità di richiedere un credito d’imposta, nella misura del 10% delle spese ammissibili, fino ad un massimo di 2 milioni di euro.

Le spese ammissibili sono le seguenti:

  • Spese di personale (ricercatori e tecnici);
  • Canoni di locazione finanziaria o semplice, quote di ammortamento, software e altre spese legate a beni materiali mobili;
  • Spese per contratti di ricerca extra muros, le quali debbono caratterizzarsi per il diretto svolgimento da parte del soggetto commissionario delle attività di ricerca e sviluppo che rientrano nel credito d’imposta;
  • Quote di ammortamento relative all’acquisto da terzi, anche in licenza d’uso, di privative industriali relative a un’invenzione industriale o biotecnologica, a una topografia di prodotto a semiconduttori o a una nuova varietà vegetale;
  • Spese per servizi di consulenza;
  • Spese per materiali e forniture da utilizzare nei progetti di ricerca e sviluppo ammissibili al credito d’imposta.

Formazione

L’agevolazione ha lo scopo di offrire sostegno alle imprese che hanno attuato un processo di trasformazione a livello tecnologico e digitale e che hanno bisogno di creare o consolidare le competenze nelle tecnologie abilitanti, indispensabili per la realizzazione del paradigma 4.0.

Il credito d’imposta spetta nella misura del:

  • 50% delle spese ammissibili e nel limite massimo annuale di € 300.000 per le micro e piccole imprese;
  • 40% delle spese ammissibili nel limite massimo annuale di € 250.000 per le medie imprese;
  • 30% delle spese ammissibili nel limite massimo annuale di € 250.000 le grandi imprese.

La misura del credito d’imposta, sempre rispettando i limiti massimi annuali, passa al 60% qualora i destinatari dei programmi formativi facciano parte delle categorie dei lavoratori dipendenti svantaggiati o molto svantaggiati.

Rientrano nel credito d’imposta le seguenti spese:

  • Spese di personale relative ai formatori, limitatamente alle ore di partecipazione alla formazione;
  • Costi di esercizio relativi a formatori e partecipanti alla formazione direttamente connessi al progetto di formazione. Sono escluse le spese di alloggio, eccezion fatta per quelle che riguardano i partecipanti inquadrati come lavoratori affetti da disabilità;
  • Costi dei servizi di consulenza connessi al progetto di formazione;
  • spese di personale relative ai partecipanti alla formazione e le spese generali indirette (spese amministrative, locazione, spese generali), sempre limitatamente alle ore di partecipazione alla formazione.

Transizione 4.0: come fare la domanda

Per richiedere informazioni circa l’accesso al piano Transizione 4.0 è possibile scrivere a transizione4.0@mise.gov.it. Ulteriori dettagli sono disponibili sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico, nella pagina dedicata al piano Transizione 4.0.

Leggi anche: come ottenere un finanziamento per startup.

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